Rialzarsi e rinascere come l’Arco di Augusto

Cosa sarebbe Rimini senza l’Arco d’Augusto?

Questo grande reperto storico rappresenta da sempre uno dei simboli della città.

Viene da sempre utilizzato per raffigurarla e in lui si concentrano tantissime simbologie.

L'Arco di Augusto è presente in tutte le rappresentazioni storiche di Rimini

L’Arco di Augusto è presente in tutte le rappresentazioni storiche di Rimini

L’Arco d’Augusto è rinato più volte.

Nei suoi lunghi, lunghissimi, anni di vita è stato esposto a tantissimi pericoli.

Durante il Novecento, soprattutto in epoca di guerra, ha rischiato più volte di essere distrutto.

Durante la Seconda Guerra Mondiale erano stati dati ordini di far saltare in aria l’arco e il Ponte di Tiberio – altro simbolo della città, sempre presente nello stemma.

Anche a conflitto finito, con l’arrivo degli inglesi, si penso di abbatterlo per facilitare i lavori ed interventi urbanistici in città.

In ogni foto storica però, l’arco svetta come protagonista o rimane sullo sfondo a simboleggiare la forza di volontà e la voglia di alzarsi sempre e rinascere.

Non solo, come ogni bene di grande valore, è stato soggetto di interventi di ristrutturazione e manutenzione.

L'Arco di Augusto è da sempre porta e simbolo di potere della città

L’Arco di Augusto è da sempre porta e simbolo di potere della città

Lavori di mantenimento e pulitura sono stati attuati anche di recente.

Deve essere oggetto costante di cure per il suo valore storico e per il suo valore culturale.

Innanzitutto ricordiamo che l’Arco di Augusto è stato costruito nel 27 a.C. da e in onore dell’Imperatore Augusto.

Vanta un record ineguagliabile: essere il più antico degli archi romani ancora esistenti.

È decorato e definito in maniera magistrale.

Le rappresentazioni delle divinità Giove, Apollo, Nettuno e Minerva ne impreziosiscono le già raffinate decorazioni.

Ha un fornice molto ampio perché è stato costruito in un periodo di “pace augustea”.

In quel momento non era necessario inserirvi una porta perché non erano previsti attacchi esterni.

La parte dell’arco che invece ha subito più cambiamento è la parte alta, detta “attico”.

La fascia superiore sembra essere stata distrutta da un terremoto e viene ricostruita in epoca medievale.

Al posto dell’ipotetica statua di bronzo raffigurante Augusto – a cavallo o a conduzione di una quadriga – viene posta la merlatura che ancora ammiriamo oggi.

Dovete fare assolutamente almeno una volta una visita al monumento

Dovete fare assolutamente almeno una volta una visita al monumento

L’arco di Augusto però è anche porta.

È punto d’arrivo della via Flaminia che congiunge Roma a Rimini.

Era posta tra le mura costruite nel III secolo a.C., quindi mura preesistenti, in sostituzione ad un’altra antica porta.

È Benito Mussolini, in epoca fascista, a far abbattere le costruzioni adiacenti così da rendere l’Arco di Augusto in ‘arco trionfale’.

La porta diventa ancora simbolo di potenza, in questo caso del regime.

E potremmo continuare ad elencare le opere che hanno interessato questo grande simbolo romano.

Ora invece è felicemente circondato da un’area verde che non consente più il passaggio delle auto nelle sue prossimità.