Novembre nell’orto tra autunno e inverno

Una giornata a Casa Macanno tra natura e animali_1

Novembre nell’orto: cosa possiamo aspettarci dalla natura in questo periodo dell’anno?

Ci troviamo esattamente a cavallo tra autunno e inverno.

Il clima sta cambiando, è vero, ma ancora trovare le colture tipiche del momento.

 

Seminare o no? Ecco come muoversi a novembre nell’orto.

Sappiamo di certo che la semina di molti ortaggi è sconsigliata in questo periodo.

Siamo vicini alle prime gelate o comunque ai mesi più freddi dell’anno.

Il semenzaio è così, in genere, vuoto.

Le piantine che potrebbero nascere non sarebbero nelle condizioni ottimali per sopportare un eventuale trapianto a terra.

A garantire questa protezione sono poche specie di legumi.

Fave e piselli si dimostrano per esempio abbastanza resistenti, come i bulbi di aglio e cipolle.

Inutile dirsi che tutto dipende dal proprio clima.

Può essere un’altra soluzione quella di coltivare, in un tunnel protetto, ortaggi come insalata e spinaci.

Più ci spostiamo a Nord e più tutto risulterà difficile da trattare.

Sono molti quelli che decidono in definitiva di aspettare marzo e di evitare anche le poche semine di novembre.

 

Novembre è il mese dei preparativi.

Abbiamo capito che le soluzioni di semina non sono molte in questo periodo dell’anno.

Al contrario però, sono molte le attività preparatorie che si tengono durante Novembre.

In primis, possiamo raccogliere quello che rimane dalle colture precedenti.

In secondo luogo, possiamo proteggere al meglio le piante già presenti nell’orto e in giardino, oltre a preparare il terreno per i mesi che verranno.

Fondamentale è la concimazione, specifica per ogni tipo di coltura.

Questa pausa serve anche a fare scorta di semi da utilizzare in futuro.

Magari ci siamo trovati meglio con alcune tipologie di piante e vorremmo scartarne altre: tutto da vedersi e da valutare.

 

In sintesi: passare novembre nell’orto significa preparare e prepararsi.

Per arrivare in tempo a primavera, dobbiamo piantare ora – come detto in precedenza – legumi come fave e piselli.

Anche qui possiamo preferire alcune tipologie rispetto ad altre.

Nel caso delle fave è consigliabile una varietà tardiva.

Nel caso dei piselli meglio optare per varietà a seme liscio che, statisticamente, resistono di più al freddo.

Altrimenti si possono scegliere erbe come spinaci, cime di rapa, valeriana o lattughini.

Piccolo appunto: coprirli con del tessuto la notte o spostarli in serra renderà la crescita più stabile.

Infine, i bulbi d’aglio e i bulbilli di cipolla sono perfetti per resistere alle temperature più rigide.