Ariminum e i suoi monumenti

Mercatini del Venerdì sera a Rimini

A spasso in compagnia dei Romani per la città di Rimini.

Autori di gesta eroiche, conquistatori di un territorio senza confini, fautori di una cultura senza precedenti. I Romani sono stati uno dei popoli più grandiosi della storia.

Durante l’epoca romana vennero fondate tantissime delle città oggi più importanti in Italia e fuori Italia. Tra le altre Rimini, nata nel 286 a.C. alla foce dell’Ariminus (fiume Marecchia), che rappresentava un bastione contro le espansioni dei Galli e un avamposto per la conquista della Pianura padana. Da Rimini partivano 3 delle più importanti vie dell’epoca: la Flaminia, l’Emilia e la Popilia-Annia. Il peso di Ariminum era dato dal porto, di cui a noi non è arrivato alcun resto.

Molti imperatori romani passarono da Rimini, tra cui Augusto e Adriano, lasciando tracce della loro presenza ancora oggi visibili. In questo articolo conosceremo più da vicino i 5 monumenti romani a Rimini che non dovrete perdere.

Ponte di Tiberio

Uno dei luoghi più fotografati della città, il Ponte di Tiberio attraversa maestoso il fiume Marecchia. Quest’anno si festeggiano i 2000 anni dall’avvio della costruzione ad opera di Augusto. Grazie alle iscrizioni sui parapetti interni sappiamo che l’opera fu completata dall’imperatore Tiberio.

Tanti gli eventi che hanno rischiato di raderlo al suolo: terremoti, piene del fiume, episodi bellici, addirittura i Tedeschi hanno tentato di minarlo.

Arco di Augusto

Questo arco ha un primato: è il più antico rimasto in tutta l’Italia settentrionale. Era la porta d’ingresso alla città per tutti coloro che provenivano dalla via Flaminia. Il Senato eresse l’arco nel 27 a.C. per celebrare l’imperatore Ottaviano Augusto. Ai lati dell’arco si possono ammirare i resti della cinta muraria.

Un tempo sulla parte superiore era posizionata una statua dell’imperatore, ma questa parte crollò forse per un terremoto e nel Medioevo venne apposta una merlatura.

Piazza Tre Martiri

La piazza era dedicata in precedenza a Giulio Cesare in onore del discorso del 49 a.C. fatto ai legionari dopo il passaggio del Rubicone, antico confine della terra dei Romani. Sebbene poi si scoprì che il discorso avvenne a Ravenna e non a Rimini.

Si trova al di sopra del foro romano della città nel punto in cui cardo e decumano si incrociano. Alcune aperture recintate ci mostrano come fosse la piazza in precedenza, ovvero adornata con grandi pietre rettangolari. Fu nel 1547 che la piazza assunse l’aspetto attuale.

La piazza non è legata soltanto ai Romani, ma nei periodi successivi fu luogo di commerci e vari avvenimenti che ricordano tra gli altri la famiglia Malatesta.

Domus del chirurgo

La domus venne alla luce nel 1989 durante alcuni lavori in piazza Ferrari. L’appellativo “del chirurgo” proviene dall’insieme di reperti ritrovati. Si trattava di strumenti appartenuti ad un medico e nello specifico ad un chirurgo. La domus risale alla seconda metà del II secolo d.C. ed è arricchita da mosaici e affreschi. Era composta da 2 piani e venne distrutta da un incendio provocato dai barbari.

Accanto alla domus, da non perdere, il Museo della città, al cui interno è stata inaugurata la sezione archeologica grazie proprio ai ritrovamenti di piazza Ferrari.

Porta Montanara

La sentirete chiamare anche porta di Sant’Andrea. Questa rappresenta l’accesso alla città per coloro che provenivano lungo la via aretina dopo aver percorso la valle del Marecchia. La doppia apertura rendeva possibile contemporaneamente l’entrata e l’uscita dalla città.

Porta Montanara fu eretta in epoca repubblicane con il rafforzamento delle mura difensive. Era una delle 4 porte di accesso alla città, che corrispondevano al Cardo e al Decumano Massimo. La sua funzione rimase la stessa fino al II conflitto mondiale, quando un bombardamento la distrusse lasciando visibile il fornice di sinistra. La porta rappresenta il più antico edificio esistente in tutta la città di Rimini.