La magica Casa Moretti a Cesenatico

Anche oggi ci spostiamo poco fuori Rimini, a Cesenatico, per andare alla scoperta di Casa Moretti.

Ancora oggi, a più di 40 anni dalla morte del grande poeta italiano, è possibile respirare tra le mura la relazione simbiotica indissolubile che sussisteva tra il poeta crepuscolare Marino Moretti (1885-1979) e la sua casa.

Un ritratto di Marino Moretti

Un ritratto di Marino Moretti

Casa Moretti è una struttura viva.

Sulla parete esterna alla casa troviamo queste parole incise nella lapide: “Ciò che importa di me resta qui dentro” tratte dal testo “L’ultima estate”.

Il connubio affettuoso che lega la casa con chi l’abita a volte sembra essere scontato, ma non lo deve essere nel caso di Marino Moretti.

Ciò che unisce questo autore con la sua dimora è qualcosa di veramente unico.

“Una entità solidale”, così la direttrice “custode” di Casa Moretti Manuela Ricci definisce la struttura affacciata sul canale.

Moretti sosteneva che la sua casa fosse in grado di conoscere il suo stile, come una “lettrice […] gentile e […] tenera di cuore”, aveva una propria personalità.

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Marino eredita la casa nel 1928.

Gli spazi sono prima riorganizzati col padre Ettore, ragioniere comunale che nella casa aveva il suo studio da computista.

La casa è infatti del 1800 se non precedente (come scoperto di recente) ed entra ufficialmente nella proprietà dei Moretti col nonno Salvatore marinaio.

Dopo la morte del padre, la arreda come la si vede oggi, da casa di scrittore, al piano terra con la libreria, e il tinello dall’altro lato del corridoio.

È soprattutto il tinello a subire le conseguenze della guerra e Marino è costretto a vendere quadri per ristrutturarla.

Tra i tanti vi sono anche quadri donatigli dall’amico pittore Filippo De Pisis, dei quali ne conserva solo due, appesi alle pareti.

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Casa Moretti è approdo naturale per la scrittura e lo studio.

Sono gli anni del Fascisco e durante il Ventennio Morteti si iscrive nella lista degli antifascisti e viaggia a lungo.

Incontra molte personalità, abita a Parigi e Bruges, viene ospitato dall’amico fraterno Aldo Palazzeschi conosciuto a Firenze.

Il suo è stato un andirivieni lungo un Novecento modernamente affascinante quanto drammaticamente squadrista.

È un uomo di mondo sempre a contatto con realtà intellettuali.

Nonostante ciò, Casa Moretti rimane il suo luogo sicuro, se la portava appresso, dentro di sé, quale origine, ritorno, ripartenza della sua storia.

Diceva: “Su questo tavolino troppo alto, su questa sedia troppo bassa, ho scritto tutti i miei libri, non so scrivere in un altro luogo”.

 

Ecco, ogni visitatore può respirare ancora una magica atmosfera in questa casa.

Sarete voi i prossimi?