L’Anfiteatro di Rimini come lustro dell’Italia intera

Le bellezze uniche di Rimini sono tantissime e oggi abbiamo deciso di concentrarci sull’Anfiteatro.

A pochi passi dalla stazione della nostra città, l’Anfiteatro romano rappresenta uno dei ‘gioielli’ storici imperdibili quando si visita la città.

In passato abbiamo raccontato di altri luoghi simbolici, luoghi per i quali Rimini è stata e continua ad essere punto italiano di riferimento.

 

L’Anfiteatro romano sorgeva ai margini del centro abitato di Ariminum.

La sua collocazione originaria era in prossimità della linea di costa.

Al momento della sua fondazione questa linea era infatti più arretrata rispetto all’attuale.

Fungeva da luogo centrale, in particolare per gli eventi che prendevano luogo al suo interno.

Vi si svolgevano spettacoli di gladiatori che richiamavano un vastissimo pubblico, di almeno 12.000 spettatori.

Due grandi ingressi principali davano l’accesso alla struttura, un’ellissi di misura 118×88 metri con all’interno un’arena di ampiezza 73×44 metri.

L’edificazione dell’Anfiteatro risale al II secolo d.C., età della moneta raffigurante l’imperatore Adriano rinvenuta in una muratura.

A prima vista, la sua vista non poteva che essere di grande effetto.

Chi giungeva dal mare veniva sicuramente catturato dal porticato costellato di 60 arcate.

Un secolo dopo, la minaccia da parte dei barbari costringe Rimini ad erigere una nuova cinta muraria, la stessa nella quale viene inglobato lo stesso Anfiteatro.

Nei secoli successivi ha svolto diverse funzioni – da orto medievale a lazzaretto – e oggi arriva a noi grazie ad un grosso intervento di salvaguardia.

 

L’Anfiteatro è un contenitore di storie.

Vista la sua importanza storica, la nostra città si è impegnata per renderlo teatro di nuove iniziative che ricordassero i tempi d’oro della struttura romana.

All’interno dell’Anfiteatro di Rimini hanno preso luogo tante rievocazioni nel corso degli anni recenti.

Basta ricordare quando vi avvenivano ricostruzioni di battaglie campali come “Roma contro Sparta”.

Veniva proposta una vera e propria didattica sulle tattiche di battaglia Greche e Romane, con simulazioni di battaglia e addestramento.

Ecco allora che anche nel contemporaneo un luogo storico può tornare a vivere dei grandi splendori, attirando la comunità locale e non solo.

Salvatore Aurigemma – archeologo e epigrafista italiano – definisce l’Anfiteatro “degno di occupare un posto onorevole accanto all’Arco di Augusto e al ponte di Tiberio”.

Questo è quello che viene riportato nell’articolo del 1934 de ‘Il Rubicone’, rivista mensile che aveva direzione e redazione in via Soardi 1 a Rimini.

L’Anfiteatro è “ragione di alto valore cittadino, lustro dell’Italia intera”.

 

“Roma vive a Rimini come in nessuna città dell’Emilia”.

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